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Chi siamo

Siamo un’associazione di laici cattolici che ha per obiettivo la promozione della persona dell’individuo attraverso il rapporto personale attuato con la visita a domicilio.

Aiuta le persone che si trovano in condizione di sofferenza morale e materiale, condivide le loro pene con rispetto e amicizia, opera per rimuovere le situazioni di povertà e di emarginazione attraverso una maggior giustizia sociale.

Accompagna i propri membri in un cammino di fede attraverso l’esercizio della carità. Il Consiglio Centrale di Torino è costituito dall’insieme delle Conferenze di Torino e provincia.

Le Conferenze sono costituite da persone che, essendo credenti nel messaggio di Gesù Cristo, si riuniscono per cercare di aiutare coloro che sono nel bisogno. I Confratelli donano essenzialmente il loro tempo necessario a seguire le persone assistite, ad aiutarle ad espletare pratiche con vari Enti e consigliando circa le azioni da compiere per avere agevolazioni, aiuti ecc.

Ci sono Confratelli e Consorelle di tutte le età, mestieri e professioni perciò chiunque può fare parte della Società di San Vincenzo De Paoli se animato da spirito caritatevole nei confronti del proprio prossimo.

Cosa facciamo

Società di San Vincenzo De Paoli: servire il prossimo nella speranza

Con 850.000 soci in 152 paesi e 13.000 volontari attivi in tutta Italia, è una delle associazioni più vaste e radicate sul territorio. Fondata a Parigi nel 1833 dal Beato Federico Ozanam insieme ad un gruppo di giovani studenti, cattolica ma laica, l’organizzazione si trova generalmente nelle parrocchie ed ha come scopo principale quello di aiutare le persone più sfortunate: i bisognosi, gli ammalati, gli anziani soli, i carcerati, chiunque si trovi in difficoltà.

In tutta Italia la Società di San Vincenzo De Paoli ha realizzato mense, dormitori, case di ospitalità per persone povere in difficoltà, centri per l’assistenza a bambini e ragazzi e per persone sole o anziane, strutture per l’accoglienza dei migranti, empori solidali.

Ma una cosa in particolare contraddistingue il volontario della Società di San Vincenzo De Paoli: la visita a domicilio. Per il vincenziano un bisognoso non è un numero od un nome scritto su un fascicolo, ma una persona in carne ed ossa da incontrare nell’ambiente in cui vive. E così il volontario entra nella casa del povero, condivide con lui una buona parola, un sorriso e porta un piccolo aiuto che può essere una borsa di generi alimentari, una mano a pagare un’utenza od un affitto. L’obiettivo è quello di accompagnare chi si trova in difficoltà fuori dalla povertà: affiancarlo in un percorso inclusivo di crescita personale che lo renda indipendente e consapevole della possibilità di cambiare il proprio destino.

Un impegno di carità tra i più difficili e coinvolgenti per i vincenziani è il carcere perché il detenuto non necessita solo di aiuti materiali, ma soprattutto di attenzione umana, di amicizia, di aiuto a redimersi, a ritrovare se stesso ed un giusto ruolo nella società. Gli assistenti volontari penitenziari della Società di San Vincenzo De Paoli sono attivi in quasi tutte le regioni italiane.

Federico Antonio Ozanam

Il beato Federico Ozanam

La sua attualità è incredibile, è stato un grande maestro per tanti giovani. Proprio come voi. Federico Ozanam ebbe una vita molto intensa e fondò la Società di San Vincenzo De Paoli all’età di soli 20 anni. Ma fu grande ispiratore anche per i laici: mentre, fino ad allora, i poveri venivano assistiti quasi esclusivamente dalle congregazioni religiose, Ozanam lanciò un appello affinché nascessero movimenti laici a carattere caritativo che si prendessero carico delle persone disagiate. Un giovane ventenne, insieme ad un gruppo di altri giovani amici appena arrivati all’università, decise di opporsi al clima di ateismo e di anticlericalismo della Francia del 1800. Lo stesso clima che oggi in qualche misura ritroviamo nel nostro paese. Ozanam fu un uomo di cultura, un docente universitario ed un politico. Il suo pensiero, tramandato in centinaia di lettere, saggi ed articoli, è ancora estremamente attuale. Ma non ha mai perso di vista chi soffre, ogni volta che ce n’era bisogno accantonava la penna e scendeva tra loro, andando personalmente a portare sollievo nelle case delle persone in difficoltà. Diventando loro amico. Fu un uomo di forte spiritualità ma molto concreto: e questo è un messaggio molto importante anche per i giovani d’oggi.

Povertà, disoccupazione, ingiustizie sociali, sono tanti i punti di contatto tra le situazioni della Parigi della prima metà del XIX secolo, quando nacque la prima Conferenza di Carità, e quelle del mondo in cui viviamo oggi. Ed ecco perché c’è ancora molto bisogno di questi gruppi di volontari che da 185 anni vanno avanti ad aiutare il prossimo nella speranza.

Storia

La Società di San Vincenzo De Paoli è stata fondata nel 1833 da un giovane studente parigino, Federico Ozanam, e da alcuni suoi amici.

La situazione parigina in quegli anni era drammatica: la povertà e la miseria si incontrava ad ogni angolo di strada, e solo la Chiesa Cattolica era schierata dalla parte dei miseri. L’ intuizione di Federico Ozanam fu quella di costituire gruppi di giovani laici che si occupassero di aiutare le folle di disadattati.

Ben presto, dal primo nucleo di sei giovani, si arrivò ad una Società internazionale. Poco prima della morte di Federico Ozanam, avvenuta nel 1853, vi erano “Conferenze” di San Vincenzo in Francia, Italia, Spagna, Messico, Stati Uniti.

Ma Federico Ozanam aveva a cuore anche la questione sociale e politica della Francia. Pur essendo cattolico aveva ben chiaro il concetto di “libera Chiesa in libero Stato” e portava le sue idee rivoluzionarie su molti giornali dell’ epoca (come l’Ere Nouvelle da lui fondato).

Fu il più giovane docente all’Università della Sorbone e, con i suoi trattati sulla letteratura italiana era uno dei professori più amati dai giovani studenti.

Il 22 Agosto 1997 a Parigi, San Giovanni Paolo II ha beatificato Federico Ozanam.

Chi volesse informazioni più approfondite sulle origini delle Conferenze può collegarsi al sito della San Vincenzo Italia

La Società di San Vincenzo è regolata dagli statuti relativi ai Consigli Centrali e al Consiglio Nazionale di cui potete prendere visione.

 

Le prime Conferenze italiane e piemontesi

Per avere un quadro un po’ più completo sul nascere delle Conferenze di S. Vincenzo in Italia, rimandiamo al sito della Federazione Nazionale.

Per quanto riguarda il Piemonte, fu il conte Rocco Bianchi a fondare la prima Conferenza ad OVADA.

Fu l’inizio della grande diffusione che ebbe la San Vincenzo in Italia ad opera della Conferenza di Genova, guidata dall’infaticabile conte Bianchi, grazie anche al fatto che, dopo i moti, le rivoluzioni e le guerre del 1848-49, gli stati italiani stavano attraversandoun periodo di relativa calma.

Il 13 maggio 1850 il conte venne a TORINO e, dopo aver coinvolto alcuni notabili locali, partecipò alla riunione di fondazione della prima Conferenza del capoluogo subalpino presso la chiesa dei Santi Martiri.

Chi volesse documentarsi a fondo sullo sviluppo delle Conferenze di San Vincenzo in Italia ed in Piemonte, può acquistare il volume scritto dal Confratello Maurizio Ceste, intitolato “TESTIMONI DELLA CARITA” che è disponibile presso la sede del Consiglio Centrale in corso Matteotti 11 TORINO.

L’impegno per il Lavoro, sabato 1 dicembre, Centro Congressi Unione Industriale di Torino

Sabato 1 dicembre, al centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino. Un Convegno non di parole, ma di fatti. E’ questo “L’impegno per il Lavoro” che la Società di San Vincenzo De Paoli si assume nei confronti delle persone che vivono nella difficoltà e nel disagio: stare accanto a chi si trova alla ricerca del lavoro con consigli, formazione, e accompagnamento.

Un nuovo modo per accompagnare chi cerca un lavoro

La povertà è non avere un lavoro, è timore del futuro, è vivere giorno per giorno. Perdere il lavoro a cinquant’anni, provare una sensazione di vuoto riempita soltanto dall’angoscia di non riuscire a far fronte alle responsabilità familiari. Oppure arrivare a trentacinque anni e non averlo mai neppure trovato causa frustrazione, instabilità emotiva e la sensazione che il mondo ci crolli addosso. Una tragedia davanti alla quale il vincenziano non può restare indifferente.

Il Convegno

Due anni fa è partita da Torino una nuova iniziativa per accompagnare le persone segnalate dalle Conferenze in un percorso di crescita personale finalizzata alla ricerca del lavoro: un gruppo di 20 volontari ha dato vita alla Commissione Lavoro che affianca le persone in difficoltà e le accompagna alla ricerca di un’occupazione. Nel corso del Convegno che si terrà sabato 1 dicembre sono stati presentati i primi incoraggianti risultati ed è stato illustrato il metodo seguito dalla Commissione.

All’incontro promosso dal Consiglio Centrale di Torino della Società di San Vincenzo De Paoli parteciperanno l’Assessore Regionale all’Istruzione, Lavoro, Formazione professionale Giovanna Pentenero; l’Assessore Comunale alle Politiche attive del lavoro e Formazione Alberto Sacco, insieme ai rappresentanti delle principali Associazioni ed Istituzioni del mondo del Lavoro.

Affiancamento, non assistenzialismo

“Il vincenziano – ha dichiarato il Presidente dell’ACC Giovanni Bersano – non può soltanto occuparsi dell’assistenza immediata, di pagare una bolletta od una rata di affitto. Il nostro Statuto ci indica quali sono le finalità principali della nostra Associazione: rendere autosufficiente ogni persona promuovendo la sua dignità e rimuovere le cause delle situazioni di bisogno”.

Con la prossimità e l’amicalità tipiche dei volontari della Società di San Vincenzo De Paoli la persona in difficoltà viene aiutata in ogni fase: dalla redazione del curriculum all’accompagnamento durante i tirocini, fino al vero e proprio inserimento in azienda.

La Commissione Lavoro aiuta il disoccupato a cercare l’occupazione che meglio si addice alle proprie qualità. Per questo viene svolto un colloquio approfondito in seguito al quale è possibile instradare il candidato sul percorso più indicato.

Non si è mai soli

I volontari tutor della Commissione Lavoro affiancano le persone in difficoltà e le seguono non soltanto durante l’iter di formazione e ricerca dell’impiego, ma anche ad inserimento avvenuto nelle aziende, perché chi ha vissuto molto tempo senza un lavoro possa ritrovare la motivazione, lo slancio e la costanza necessarie a svolgere al meglio il proprio compito e, perché no, imparare a mettersi continuamente in gioco per migliorarsi ancora.

La Società di San Vincenzo De Paoli

Con 13.000 volontari in Italia, 850.000 soci e 1.500.000 di volontari in 153 Paesi del mondo, con una rappresentanza presso le Organizzazione delle Nazioni Unite di Ginevra, la Società di San Vincenzo De Paoli è una delle associazioni più vaste e radicate sul territorio.

Fondata a Parigi nel 1833 dal Beato Federico Ozanam insieme ad un gruppo di giovani studenti, cattolica ma laica, l’organizzazione si trova generalmente nelle parrocchie ed ha come scopo principale quello di aiutare le persone più sfortunate: i bisognosi, gli ammalati, gli anziani soli, i carcerati, chiunque si trovi in difficoltà.

In tutta Italia la Società di San Vincenzo De Paoli ha realizzato mense, dormitori, case di ospitalità per persone povere in difficoltà, centri per l’assistenza a bambini e ragazzi e per persone sole o anziane, strutture per l’accoglienza dei migranti, empori solidali.

Televisioni, emittenti radiofoniche, giornali e tutti gli operatori dei media sono invitati non solo ad “assistere”, ma a “partecipare” a questo interessante Convegno.

Alessandro Ginotta
Ufficio Stampa
Società di San Vincenzo De Paoli
a.ginotta@libero.it

Tirocini Formazione Lavoro

Scopo dei Tirocini Formazione Lavoro:

 

Lo scopo principale dei TFL è quello di trovare un lavoro a chi non l’ha ancora o lo ha perso.

Anche se in taluni casi non è possibile concretizzare un’assunzione al termine del tirocinio resta comunque importante l’apprendimento di un mestiere da parte del tirocinante e il fatto che la persona non si senta assistita ma riceva la soddisfazione di aver ricevuto un compenso a fronte del suo impegno.

E’ altresì importante che la persona sia occupata in modo da evitare un abbattimento morale a causa dello stato di disoccupazione.

 

 

Iter della pratica:

 

Presentazione da parte della Conferenza della domanda di TFL:

  • La domanda deve essere compilata con cura in tutte le sue parti prestando maggiore attenzione alla descrizione della situazione familiare del candidato che deve essere conosciuto e seguito da tempo dalla Conferenza.
  • Nella domanda deve essere nominato un Confratello/Consorella che funga da tutor che svolga una azione di accompagnamento nei confronti del candidato durante tutto il periodo dell’eventuale TFL, verificando l’andamento del medesimo e, se necessario, interfacciandosi con il tutor del datore di lavoro per correggere eventuali anomalie comportamentali che si verificassero.
  • La domanda deve essere corredata di tutti gli allegati richiesti in essa indicati.
  • Sulla domanda, per sveltire la pratica di attivazione, è bene sia già indicato il possibile datore di lavoro con tutti i riferimenti aziendali.

 

Esame della domanda da parte del Gruppo TFL:

  • La domanda viene controllata e a seguito di accettazione della medesima il Gruppo contatterà il Presidente della Conferenza per fissare un appuntamento allo scopo di conoscere il candidato.
  • Un membro del gruppo TFL contatterà il datore di lavoro proposto e prenderà appuntamento per un colloquio conoscitivo e per prendere visione dell’ambiente di lavoro.

 

Compilazione documenti e attivazione:

  • L’azienda compila la modulistica consegnatale dal Gruppo e segnala lo Studio Consulente del Lavoro di cui si avvale, che dovrà poi procedere all’attivazione on-line del TFL.
  • La ns. segreteria completerà i dati di nostra competenza e invierà alla Città Metropolitana-Centro per l’impiego competente – a mezzo mail la bozza di Convenzione completa (non ancora firmata), per ottenere il parere favorevole e il protocollo di attivazione.
  • Lo stesso Centro per l’Impiego , verificata l’idoneità dell’azienda, contatterà lo Studio consulente del lavoro segnalato affinché provveda al caricamento su geco e sul portale dei tirocini.
  • Il Centro per l’impiego fissa quindi la data dell’appuntamento per le firme presso il centro stesso. A questo appuntamento parteciperanno il datore di lavoro o un suo delegato con le quattro copie della convenzione, il tirocinante, l’impiegato del Centro per l’impiego e un rappresentante del gruppo tirocini con la procura del nostro Presidente.
  •  
  • Durante l’incontro  si faranno avere all’azienda e al tirocinante i documenti necessari per la compilazione delle presenze mensili che dovranno essere inviate alla nostra sede entro i primi giorni del mese successivo a quello lavorato, e di informazioni su come comportarsi in caso di assenze per malattia o eventuali infortuni.

 

Informazioni sul TFL:

  • Il TFL ha la durata di mesi 3 prorogabile al massimo di altri 3 mesi ove vi sia una possibilità di assunzione oppure si tratti di persone svantaggiate e può essere  full-time  o part-time a seconda dell’orario aziendale.
  • Il compenso, che viene erogato tramite assegno bancario con allegata busta paga ogni secondo martedì del mese successivo a quello lavorato, consiste in euro 620,00 nel caso di full-time e 310,00 per il part-time.
  • Il datore di lavoro deve consentire al tirocinante di assentarsi per il ritiro del compenso e colloquio informativo con il Gruppo TFL.
  • In prossimità della scadenza del tirocinio, il Gruppo contatta l’azienda per sapere se esiste la possibilità di assunzione a tempo indeterminato o a termine.

 

Chiusura del TFL:

  • Al termine del TFL il Consulente del Lavoro che ha attivato il tirocinio deve compilare on-line l’elenco delle competenze acquisite, la relativa valutazione con riferimento a quanto indicato nel progetto formativo, ,l’attestato e stampare quattro  copie del tutto che la ditta e il tirocinante dovranno firmare in originale.
  • Ottenuti i documenti di chiusura questi dovranno essere portati al Centro per l’Impiego per il timbro di ricezione e consegnati alle parti interessate.
  • Ogni anno vengono inviati a tutti i Tirocinanti per raccomandata AR i modelli CU dei redditi percepiti.

 

Si specifica che:

  • Il compenso mensile al Tirocinante è a carico esclusivo della Società San Vincenzo de Paoli – Consiglio Centrale di Torino – Onlus, mentre , l’assicurazione INAIL e la Responsabilità Civile dovrebbero essere a carico dell’azienda: nel caso l’azienda non potesse fornire tali coperture resteranno anch’esse a carico della Società di San Vincenzo.

 

Contatti:

e-mail : gruppotfl.torino@sanvincenzoitalia.it

tel.      : 011 5621986 martedì mattina ore 9,00 – 11,30

 

Allegati:

Candidatura tirocinio

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